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li chiamano là, ci sono diverse persone con paralisi cerebrale di diverse età, uomini e donne: il più giovane è di tre anni più grande di mia figlia
Ho in questo modo l’opportunità di aiutarli e di comunicare con loro.
Mi aiuta a guadagnare esperienza della malattia.
Ci sono giorni in cui sono tutti eccitati.
In certi momenti anche aggressivi. L’ambiente è il fattore determinante:
alcuni sono più giovani, altri ospiti sono anziani e più malati.
Che si voglia o no, prima o poi moriranno e anche un morto, in questo posto, è associato a un cambiamento nella routine quotidiana con cui loro sono abituati.
Vengono a quel punto persone da fuori
– amici e parenti del morto
– fanno almeno due liturgie, gli agenti funebri fanno il loro lavoro e altro ancora.
Occupati nell’organizzazione del funerale, il personale non riesce a prestare la stessa attenzione che hanno nel quotidiano.
Ciascuno di noi, in quei momenti, a suo modo sperimenta ciò che è inevitabile per tutti noi. Poi, i giorni dopo il funerale sono da incubo.
Gli anziani diventano silenziosi e chiusi in loro stessi.
I giovani con paralisi cerebrale, in un modo profondamente emotivo, si ribellano al destino, manifestano la loro giovinezza.
Aggressioni, urla, medicine tranquillanti, qualcuno ogni tanto deve essere legato alla sedia a rotelle.
Mi sento male con loro e non posso descrivere l’angoscia che sento per loro.
Nervosismo
Ho pensato tanto, quando i nostri malati sono nervosi – e diciamo anche... senza guida – a quali potrebbero essere le ragioni di questo nervosismo:
- malesseri vari,
- mal di denti,
- dolori articolari (nel caso in cui il tempo cambia),
- mal di stomaco,
- i giorni prima e dopo le mestruazioni,
- malessere di un altro membro della famiglia,
- la luna piena
- un viaggio o un evento a cui altri membri della famiglia hanno partecipato e loro no.
Quando conosciamo il motivo, infatti, possiamo cercare di escluderlo per ridurre l’effetto dell’agitazione.
Sonno
Nella nostra famiglie il sonno è un problema. Mia figlia non riusciva a dormire bene da quando è nata.
Piangeva tutta la notte quando era bambina. Ora non è lo stesso, ma non sono mai sicura quando e come lei dorme.
Ho notato queste ragioni:
- quando la luna è piena, in quelle serate difficilmente si raggiungono quattro ore di sonno;
- prima del ciclo mestruale: poche notti prima, l’emozione è grande e il sonno non arriva mai;
- una o due settimane prima del suo compleanno (quando ha passato traumi di cui soffre) quasi si dimentica il sonno;
- quando non ha mangiato abbastanza a cena, quando dopo cena è passato troppo tempo prima di dormire (occhi affamati non dormono perciò le do da mangiare di nuovo);
- quando dovrebbe venire qualcuno e secondo lei è in ritardo (sempre aspetta, per esempio, suo fratello tornare dal lavoro);
- in generale mia figlia non dorme tanto e il sonno è come quello di “un coniglio”.
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li chiamano là, ci sono diverse persone con paralisi cerebrale di diverse età, uomini e donne: il più giovane è di tre anni più grande di mia figlia
Ho in questo modo l’opportunità di aiutarli e di comunicare con loro.
Mi aiuta a guadagnare esperienza della malattia.
Ci sono giorni in cui sono tutti eccitati.
In certi momenti anche aggressivi. L’ambiente è il fattore determinante:
alcuni sono più giovani, altri ospiti sono anziani e più malati.
Che si voglia o no, prima o poi moriranno e anche un morto, in questo posto, è associato a un cambiamento nella routine quotidiana con cui loro sono abituati.
Vengono a quel punto persone da fuori
– amici e parenti del morto
– fanno almeno due liturgie, gli agenti funebri fanno il loro lavoro e altro ancora.
Occupati nell’organizzazione del funerale, il personale non riesce a prestare la stessa attenzione che hanno nel quotidiano.
Ciascuno di noi, in quei momenti, a suo modo sperimenta ciò che è inevitabile per tutti noi. Poi, i giorni dopo il funerale sono da incubo.
Gli anziani diventano silenziosi e chiusi in loro stessi.
I giovani con paralisi cerebrale, in un modo profondamente emotivo, si ribellano al destino, manifestano la loro giovinezza.
Aggressioni, urla, medicine tranquillanti, qualcuno ogni tanto deve essere legato alla sedia a rotelle.
Mi sento male con loro e non posso descrivere l’angoscia che sento per loro.
Nervosismo
Ho pensato tanto, quando i nostri malati sono nervosi – e diciamo anche... senza guida – a quali potrebbero essere le ragioni di questo nervosismo:
- malesseri vari,
- mal di denti,
- dolori articolari (nel caso in cui il tempo cambia),
- mal di stomaco,
- i giorni prima e dopo le mestruazioni,
- malessere di un altro membro della famiglia,
- la luna piena
- un viaggio o un evento a cui altri membri della famiglia hanno partecipato e loro no.
Quando conosciamo il motivo, infatti, possiamo cercare di escluderlo per ridurre l’effetto dell’agitazione.
Sonno
Nella nostra famiglie il sonno è un problema. Mia figlia non riusciva a dormire bene da quando è nata.
Piangeva tutta la notte quando era bambina. Ora non è lo stesso, ma non sono mai sicura quando e come lei dorme.
Ho notato queste ragioni:
- quando la luna è piena, in quelle serate difficilmente si raggiungono quattro ore di sonno;
- prima del ciclo mestruale: poche notti prima, l’emozione è grande e il sonno non arriva mai;
- una o due settimane prima del suo compleanno (quando ha passato traumi di cui soffre) quasi si dimentica il sonno;
- quando non ha mangiato abbastanza a cena, quando dopo cena è passato troppo tempo prima di dormire (occhi affamati non dormono perciò le do da mangiare di nuovo);
- quando dovrebbe venire qualcuno e secondo lei è in ritardo (sempre aspetta, per esempio, suo fratello tornare dal lavoro);
- in generale mia figlia non dorme tanto e il sonno è come quello di “un coniglio”.
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