posting precedente 88
.........
parole non vengono mai.
Ha imparato a capire cosa vuole, e fin quando non lo ottiene non ci lascia in pace.
Prova a mangiare e ad andare in bagno da sola. Nel centro diurno, i ragazzi che sono più sani aiutano in cucina e imparano ad apparecchiare e sparecchiare le tavole per pranzo.
Poiché lei è in carrozzina, non partecipa a questo lavoro, a casa però, si sente obbligata ad aiutare;
quando sono in cucina, quando cucino, lavo i piatti, pulisco, lei si attacca a me e vuole aiutare;
quando faccio il letto, mi è sempre vicina - poverina la mia lavoratrice!
Vedo quello che vede e impara là e che lo vuole applicare a casa.
Il cervello vuole, la mente è chiara, il corpo... non aiuta, non risponde...
Quanto tempo ho perso?
Una vita intera!
La vita umana si sviluppa nel tempo che ha qui sulla Terra, lo ripeto sempre.
Si vede che questo era il suo destino e non si poteva fare nulla.
Incontrandosi con altri ragazzi, andando con trasporti diversi dalla macchina familiare, incontrando diversi volontari che aiutano in programmi sociali,
questi ragazzi cominciano ad avere una loro vita,
diversa da quella in famiglia,
con emozioni,
problemi e gioie che si possono avere solo vivendo in comunità.
Davanti ai nostri occhi, fanno passi spirituali avanti enormi e questo dà nuova forza per altre cure e amore infinito.
Le persone che possono lavorare con i ragazzi disabili sono solo quelle che vogliono bene loro sul serio,
che possono gioire con loro per ogni vittoria sullo spirito e sul corpo.
Con i loro cuori buoni e pieni di amore possono aiutare tanto nella loro vita quotidiana e i nostri malati
capiscono bene la differenza tra noi e gli operatori e reagiscono in modo diverso tra loro.
Differenza tra centri diurni
I centri diurni per i disabili possono essere molto diversi tra loro:
- per persone auto-sufficienti: vanno insieme in gita, in piscina, in palestra;
svolgono lavori per le loro possibilità, magari con gli operatori che si prendono cura di loro.
Se producono merce, la vendita di quest’ultima finanzia le cooperative; ogni tanto vanno al mercato con gli operatori per vendere da soli e per loro è una festa.
- per persone non auto-sufficienti:
passano il giorno insieme con il personale, svolgono qualche attività in proporzione alle loro capacità e che comunque migliora la loro forza e abilità.
A chi è d’aiuto il centro diurno?
1) Ai malati: per stare insieme in compagnia, per passare il tempo con cose utile, o addirittura lavorando, se possibile.
2) Ai famigliari: per poter lavorare, come tutte le altre famiglie senza problemi.
Io sono solo una madre che ha la figlia che partecipa ad un centro diurno, posso perciò scrivere solo di quello che conosco.
Sono sicura però che ci sono tanti programmi diversi e altrettante strutture, sia in Italia che all’estero, e che ognuna di esse può essere d’aiuto ad ogni specifico caso... anche se, lo so che anche il sole ha le macchie scure.
Io descrivo alcuni aspetti che conosco bene:
a) ore lavorative – il centro diurno dove si trova mia figlia lavora dalle nove del mattino fino alle cinque del pomeriggio;
b) trasporti – in diversi modi vengono trasferiti i ragazzi:
1) quando sono più lontani di 10 chilometri, vengono utiliz
.................
posting seguente 90
.........
parole non vengono mai.
Ha imparato a capire cosa vuole, e fin quando non lo ottiene non ci lascia in pace.
Prova a mangiare e ad andare in bagno da sola. Nel centro diurno, i ragazzi che sono più sani aiutano in cucina e imparano ad apparecchiare e sparecchiare le tavole per pranzo.
Poiché lei è in carrozzina, non partecipa a questo lavoro, a casa però, si sente obbligata ad aiutare;
quando sono in cucina, quando cucino, lavo i piatti, pulisco, lei si attacca a me e vuole aiutare;
quando faccio il letto, mi è sempre vicina - poverina la mia lavoratrice!
Vedo quello che vede e impara là e che lo vuole applicare a casa.
Il cervello vuole, la mente è chiara, il corpo... non aiuta, non risponde...
Quanto tempo ho perso?
Una vita intera!
La vita umana si sviluppa nel tempo che ha qui sulla Terra, lo ripeto sempre.
Si vede che questo era il suo destino e non si poteva fare nulla.
Incontrandosi con altri ragazzi, andando con trasporti diversi dalla macchina familiare, incontrando diversi volontari che aiutano in programmi sociali,
questi ragazzi cominciano ad avere una loro vita,
diversa da quella in famiglia,
con emozioni,
problemi e gioie che si possono avere solo vivendo in comunità.
Davanti ai nostri occhi, fanno passi spirituali avanti enormi e questo dà nuova forza per altre cure e amore infinito.
Le persone che possono lavorare con i ragazzi disabili sono solo quelle che vogliono bene loro sul serio,
che possono gioire con loro per ogni vittoria sullo spirito e sul corpo.
Con i loro cuori buoni e pieni di amore possono aiutare tanto nella loro vita quotidiana e i nostri malati
capiscono bene la differenza tra noi e gli operatori e reagiscono in modo diverso tra loro.
Differenza tra centri diurni
I centri diurni per i disabili possono essere molto diversi tra loro:
- per persone auto-sufficienti: vanno insieme in gita, in piscina, in palestra;
svolgono lavori per le loro possibilità, magari con gli operatori che si prendono cura di loro.
Se producono merce, la vendita di quest’ultima finanzia le cooperative; ogni tanto vanno al mercato con gli operatori per vendere da soli e per loro è una festa.
- per persone non auto-sufficienti:
passano il giorno insieme con il personale, svolgono qualche attività in proporzione alle loro capacità e che comunque migliora la loro forza e abilità.
A chi è d’aiuto il centro diurno?
1) Ai malati: per stare insieme in compagnia, per passare il tempo con cose utile, o addirittura lavorando, se possibile.
2) Ai famigliari: per poter lavorare, come tutte le altre famiglie senza problemi.
Io sono solo una madre che ha la figlia che partecipa ad un centro diurno, posso perciò scrivere solo di quello che conosco.
Sono sicura però che ci sono tanti programmi diversi e altrettante strutture, sia in Italia che all’estero, e che ognuna di esse può essere d’aiuto ad ogni specifico caso... anche se, lo so che anche il sole ha le macchie scure.
Io descrivo alcuni aspetti che conosco bene:
a) ore lavorative – il centro diurno dove si trova mia figlia lavora dalle nove del mattino fino alle cinque del pomeriggio;
b) trasporti – in diversi modi vengono trasferiti i ragazzi:
1) quando sono più lontani di 10 chilometri, vengono utiliz
.................
posting seguente 90
Nessun commento:
Posta un commento