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e malattie con la mente lucida e pura coscienza.
I miei due nonni e le due nonne sono rimasti in questo mondo non così tanti anni, come i loro genitori, ma non avevano avuto problemi di salute mentale.
Non posso dire lo stesso per i miei genitori e quelli di mio marito.
Tutti avevano problemi con il cervello e sono morti più giovani dei suoi genitori.
Lo stress, i test nucleari, lo stile di vita moderno, Cernobyl e ora Fukushima hanno dato e continuano a dare le loro conseguenze. Per quanto vogliamo nascondere la testa sottoterra come uno struzzo, il nostro corpo rimane all’aperto.
Tutti andiamo per il nostro cammino irrevocabile e la direzione è unica.
Se ora non abbiamo bisogno noi, ne avremo bisogno per i nostri genitori, e per chi seguirà, passo dopo passo.
Hanno lasciato tutto il lavoro di una vita nelle nostre mani, anno dopo anno, mentre costruivano la propria vita aiutavano a costruire la nostra, con tutto il materiale morale che possedevano.
Quando perdono la mente, hanno paura che li lasciamo da soli a casa.
Adesso si mettono nei ricoveri, ma privarli della loro casa e della nostra presenza nelle vicinanze immediate è tremendo.
Questi sono i nostri genitori e vogliamo averli con noi.
Una casa diurna permette di averli sotto controllo e al sicuro durante il giorno, per poi tornare la sera a casa con noi.
Questo è solo un pensiero, una proposta razionale che potremmo cominciare a strutturare.
Se ci pensiamo bene, sarebbe una sorta di “scuola materna”, dove magari non solo assistere i malati di paralisi celebrale, ma anche quelli con altre patologie, o gli anziani, per esempio i corsi di lingue li aiuterebbero a mantenere la memoria.
Il centro diurno è un fenomeno che aiuta le persone disabili, gli anziani, i malati di paralisi cerebrali o altre malattie cerebrali, persone che non hanno nessuna colpa che il loro destino è stato così brutto.
Il centro diurno aiuta le famiglie che hanno questo problema.
I familiari così hanno la possibilità di lavorare e creare un normale futuro per la famiglia. Non c’è niente di sbagliato a pensare ai bisognosi.
I primi tre anni che mia figlia ha partecipato al centro diurno sono stati meravigliosi.
Al centro festeggiavamo insieme con i ragazzi, i genitori, i parenti, gli operatori e i responsabili.
Eravamo una grande famiglia, con uno spirito forte.
Il primo anno alla chiusura dell’anno scolastico hanno giocato in un teatro coinvolgendo quasi tutti i giovani.
È stato emozionante vedere i nostri artisti eseguire i loro ruoli e noi genitori piangere per l’emozione sbattendo le mani.
Mia figlia ha fatto delle apparizioni come ballerina e con il suo partner sono stati superbi.
Molti giorni dopo era ancora felice e rideva anche in sogno.
La festa di solito inizia con una merenda in cui tutti partecipano con il cibo, dolci e bevande di loro gusto.
Anche gli operatori preparano qualcosa e tutto è organizzato a buffet. Poi c’è un programma di musica, danza e la lotteria.
Quello che mi piace è che noi genitori e fratelli dei giovani ci sentiamo una grande famiglia.
Lo so, che l’ho ripetuto tante volte, ma sempre scrivo che siamo un po’ diversi, e ci sono volte che con le famiglie dei nostri parenti non siamo così vicini in spirito, come lo siamo con i nostri fratelli nel destino.
I lavoratori e il personale sono gentili e disponibili, è il momento giusto per parlare, fare domande, cercare risposte, condividere esperienze o semplicemente rilassarsi in un ambiente piacevole e con una compagnia simpatica.
Festeggiare insieme è una cosa importante per noi e ci dà la forza per essere più pazienti e dedicati.
A mio parere, dopo queste feste aumenta la nostra forza, la pazienza, la voglia per combattere
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e malattie con la mente lucida e pura coscienza.
I miei due nonni e le due nonne sono rimasti in questo mondo non così tanti anni, come i loro genitori, ma non avevano avuto problemi di salute mentale.
Non posso dire lo stesso per i miei genitori e quelli di mio marito.
Tutti avevano problemi con il cervello e sono morti più giovani dei suoi genitori.
Lo stress, i test nucleari, lo stile di vita moderno, Cernobyl e ora Fukushima hanno dato e continuano a dare le loro conseguenze. Per quanto vogliamo nascondere la testa sottoterra come uno struzzo, il nostro corpo rimane all’aperto.
Tutti andiamo per il nostro cammino irrevocabile e la direzione è unica.
Se ora non abbiamo bisogno noi, ne avremo bisogno per i nostri genitori, e per chi seguirà, passo dopo passo.
Hanno lasciato tutto il lavoro di una vita nelle nostre mani, anno dopo anno, mentre costruivano la propria vita aiutavano a costruire la nostra, con tutto il materiale morale che possedevano.
Quando perdono la mente, hanno paura che li lasciamo da soli a casa.
Adesso si mettono nei ricoveri, ma privarli della loro casa e della nostra presenza nelle vicinanze immediate è tremendo.
Questi sono i nostri genitori e vogliamo averli con noi.
Una casa diurna permette di averli sotto controllo e al sicuro durante il giorno, per poi tornare la sera a casa con noi.
Questo è solo un pensiero, una proposta razionale che potremmo cominciare a strutturare.
Se ci pensiamo bene, sarebbe una sorta di “scuola materna”, dove magari non solo assistere i malati di paralisi celebrale, ma anche quelli con altre patologie, o gli anziani, per esempio i corsi di lingue li aiuterebbero a mantenere la memoria.
Il centro diurno è un fenomeno che aiuta le persone disabili, gli anziani, i malati di paralisi cerebrali o altre malattie cerebrali, persone che non hanno nessuna colpa che il loro destino è stato così brutto.
Il centro diurno aiuta le famiglie che hanno questo problema.
I familiari così hanno la possibilità di lavorare e creare un normale futuro per la famiglia. Non c’è niente di sbagliato a pensare ai bisognosi.
I primi tre anni che mia figlia ha partecipato al centro diurno sono stati meravigliosi.
Al centro festeggiavamo insieme con i ragazzi, i genitori, i parenti, gli operatori e i responsabili.
Eravamo una grande famiglia, con uno spirito forte.
Il primo anno alla chiusura dell’anno scolastico hanno giocato in un teatro coinvolgendo quasi tutti i giovani.
È stato emozionante vedere i nostri artisti eseguire i loro ruoli e noi genitori piangere per l’emozione sbattendo le mani.
Mia figlia ha fatto delle apparizioni come ballerina e con il suo partner sono stati superbi.
Molti giorni dopo era ancora felice e rideva anche in sogno.
La festa di solito inizia con una merenda in cui tutti partecipano con il cibo, dolci e bevande di loro gusto.
Anche gli operatori preparano qualcosa e tutto è organizzato a buffet. Poi c’è un programma di musica, danza e la lotteria.
Quello che mi piace è che noi genitori e fratelli dei giovani ci sentiamo una grande famiglia.
Lo so, che l’ho ripetuto tante volte, ma sempre scrivo che siamo un po’ diversi, e ci sono volte che con le famiglie dei nostri parenti non siamo così vicini in spirito, come lo siamo con i nostri fratelli nel destino.
I lavoratori e il personale sono gentili e disponibili, è il momento giusto per parlare, fare domande, cercare risposte, condividere esperienze o semplicemente rilassarsi in un ambiente piacevole e con una compagnia simpatica.
Festeggiare insieme è una cosa importante per noi e ci dà la forza per essere più pazienti e dedicati.
A mio parere, dopo queste feste aumenta la nostra forza, la pazienza, la voglia per combattere
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