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buttare via la mia vita per questo motivo.
Ho prima abbandonato mia moglie e da ieri sono divorziato».
«Che è successo con il bambino?» ho chiesto io. «Ci pensa lei. Io vado all’estero per lavoro. Fra qualche anno, quando avrò risparmiato soldi, tornerò in Bulgaria, mi sposerò di nuovo, e comincerò una nuova vita».
Sentivo che mi prendeva freddo, sentivo il mio cuore come un pezzettino di ghiaccio.
Come mai questa persona diceva parole così brutte a me, una sconosciuta che vedeva per la prima volta?
Vedendo che io tacevo, è andato via, senza salutare.
Dopo tanti anni l’ho visto di nuovo, o forse mi sbaglio... Ha comprato casa vicino alla mia e siamo diventati vicini.
Questa persona ha una famiglia, moglie e due figli maschi e tutti e hanno problemi, uno però... gravi, genetici.
Penso che non devi correre contro il destino. Vedrai, infatti, che anche nel primo matrimonio, il problema era in lui.
Pensando che lui fosse quella persona, non ho parlato più con il mio nuovo vicino.
11) Questa è una storia che riguarda quelle famiglie che affermano che l’assistente sociale è persona necessaria nella vita di famiglie con problemi mentali, e che mi ha fatto tanto male.
Mio marito aveva un amico da bambino che, un giorno, mentre giocava al fiume, ha salvato dall’annegamento.
A quei tempi c’erano belle abitudine popolari, tra cui comportarsi da bambini, tra amici, come fratelli di spirito.
Era di un’altra religione, ma questo non era una frontiera per loro.
Anche da adulti, hanno continuato ad essere grandi amici, anche con le famiglie.
In questa dell’amico c’erano problemi mentali leggeri che, a quel tempo, prima dei quaranta anni, nessuno aveva considerato.
Erano buoni e lucidi, con grande voglia di prendere amore, ma anche di darlo con calore agli altri (caratteristica principale per questo tipo di persone, lo ripeto sempre). Quando venivano da noi ospiti, di solito il sabato sera, preparavo cose gustose da mangiare e a volte rimanevano a dormire nella nostra casa.
Fino a mezzanotte dividevano con noi i loro problemi.
Avevano tre figli e cercavano un aiuto e un consiglio: io e mio marito spesso cercavamo di aiutarli quando non riuscivano a risolvere qualche situazione.
Per tanti anni si sono appoggiati a noi. Negli anni Novanta del XX secolo la situazione in Bulgaria era tremenda per tutti.
Mio marito di nuovo è andato all’estero per lavoro e mancava ormai da quasi dieci mesi.
A quel tempo, questo nostro amico è rimasto senza lavoro e siccome con la moglie sapevano che mio marito non c’era, non sono venuti da me. Lui, poco dopo, si è ucciso e ha lasciato una vedova con tre bambini. Per molti anni abbiamo continuato ad aiutarli perché in Bulgaria non c’è assistenza sociale e la situazione è ancora più drammatica. Conosco altre famiglie oltre a quelle di cui vi ho parlato e di cui non ho scritto, perché molti nel corso degli anni sono venuti a cercare un aiuto o un consiglio conoscendo la mia storia.
Ho cercato di dare consigli, soprattutto quando bisognava prendere decisioni difficili o particolari.
Sono più di dieci le famiglie in Bulgaria ancora, e sempre, in contatto con me. Lo considero un normale atto umano.
Ho capito che ci sono persone qui in Italia che questo lo fanno per lavoro e si chiamano appunto assistenti sociali.
Nella società, nel pubblico, con la gente in difficoltà, con problemi mentali, o persone sofferenti, l’assistente sociale è una persona necessaria nella vita, fondamentale.
Nella vita quotidiana i problemi degli altri passano lontani da noi.
Ecco perché l’assistente sociale lavora proprio per questo, per prendere sul serio i problemi delle famiglie con situazioni particolari.
Salva tante volte vite umane.
Questa si chiama politica sociale
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buttare via la mia vita per questo motivo.
Ho prima abbandonato mia moglie e da ieri sono divorziato».
«Che è successo con il bambino?» ho chiesto io. «Ci pensa lei. Io vado all’estero per lavoro. Fra qualche anno, quando avrò risparmiato soldi, tornerò in Bulgaria, mi sposerò di nuovo, e comincerò una nuova vita».
Sentivo che mi prendeva freddo, sentivo il mio cuore come un pezzettino di ghiaccio.
Come mai questa persona diceva parole così brutte a me, una sconosciuta che vedeva per la prima volta?
Vedendo che io tacevo, è andato via, senza salutare.
Dopo tanti anni l’ho visto di nuovo, o forse mi sbaglio... Ha comprato casa vicino alla mia e siamo diventati vicini.
Questa persona ha una famiglia, moglie e due figli maschi e tutti e hanno problemi, uno però... gravi, genetici.
Penso che non devi correre contro il destino. Vedrai, infatti, che anche nel primo matrimonio, il problema era in lui.
Pensando che lui fosse quella persona, non ho parlato più con il mio nuovo vicino.
11) Questa è una storia che riguarda quelle famiglie che affermano che l’assistente sociale è persona necessaria nella vita di famiglie con problemi mentali, e che mi ha fatto tanto male.
Mio marito aveva un amico da bambino che, un giorno, mentre giocava al fiume, ha salvato dall’annegamento.
A quei tempi c’erano belle abitudine popolari, tra cui comportarsi da bambini, tra amici, come fratelli di spirito.
Era di un’altra religione, ma questo non era una frontiera per loro.
Anche da adulti, hanno continuato ad essere grandi amici, anche con le famiglie.
In questa dell’amico c’erano problemi mentali leggeri che, a quel tempo, prima dei quaranta anni, nessuno aveva considerato.
Erano buoni e lucidi, con grande voglia di prendere amore, ma anche di darlo con calore agli altri (caratteristica principale per questo tipo di persone, lo ripeto sempre). Quando venivano da noi ospiti, di solito il sabato sera, preparavo cose gustose da mangiare e a volte rimanevano a dormire nella nostra casa.
Fino a mezzanotte dividevano con noi i loro problemi.
Avevano tre figli e cercavano un aiuto e un consiglio: io e mio marito spesso cercavamo di aiutarli quando non riuscivano a risolvere qualche situazione.
Per tanti anni si sono appoggiati a noi. Negli anni Novanta del XX secolo la situazione in Bulgaria era tremenda per tutti.
Mio marito di nuovo è andato all’estero per lavoro e mancava ormai da quasi dieci mesi.
A quel tempo, questo nostro amico è rimasto senza lavoro e siccome con la moglie sapevano che mio marito non c’era, non sono venuti da me. Lui, poco dopo, si è ucciso e ha lasciato una vedova con tre bambini. Per molti anni abbiamo continuato ad aiutarli perché in Bulgaria non c’è assistenza sociale e la situazione è ancora più drammatica. Conosco altre famiglie oltre a quelle di cui vi ho parlato e di cui non ho scritto, perché molti nel corso degli anni sono venuti a cercare un aiuto o un consiglio conoscendo la mia storia.
Ho cercato di dare consigli, soprattutto quando bisognava prendere decisioni difficili o particolari.
Sono più di dieci le famiglie in Bulgaria ancora, e sempre, in contatto con me. Lo considero un normale atto umano.
Ho capito che ci sono persone qui in Italia che questo lo fanno per lavoro e si chiamano appunto assistenti sociali.
Nella società, nel pubblico, con la gente in difficoltà, con problemi mentali, o persone sofferenti, l’assistente sociale è una persona necessaria nella vita, fondamentale.
Nella vita quotidiana i problemi degli altri passano lontani da noi.
Ecco perché l’assistente sociale lavora proprio per questo, per prendere sul serio i problemi delle famiglie con situazioni particolari.
Salva tante volte vite umane.
Questa si chiama politica sociale
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