domenica 12 luglio 2020

74 PARALISI CEREBRALE CORAGGIO

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Mondiale, la mia bisnonna era incinta. 
Tra il dolore per questa notizia, lo stress, e gli anni tra la fame e la povertà, la zia era nata con “deviazioni”, molto leggere sì, ma ugualmente problematiche. 
Dunque, forse, era vero quello che dicevano. Voglio analizzare i vari aspetti della loro vita, di mamma e figlia. 
Mia nonna ha fatto di tutto nella sua vita, almeno per quello che mi viene in mente. 
Sì, è vero, c’è una grande differenza di tempo da quello che ha vissuto e le opportunità che ha avuto rispetto al tempo in cui vivo io. 
C’è una grande differenza tra la condizione di mia figlia e quella della zia. 
Io ho un marito, lei era vedova. 
Io all’epoca avevo un solo figlio, 
lei ne aveva altri quattro. 
Sua figlia malata era quella più piccola, la mia quella grande. 
La differenza c’è, e sono sicura che non possiamo trovare un mentore uguale a noi, questo è normale, il mondo è fatto di differenze, tuttavia, ecco gli esempi che la rendono, comunque, per me un mentore: 
1) ha vissuto 105 anni, sempre in piedi, vicino a sua figlia. Fino all’ultimo suo giorno, rimase con la mente lucida, continuando ad insegnarle tutto ciò che sarebbe potuto servirle per essere più autonoma e non cercare sempre l’aiuto dei suoi fratelli; 
2) ha lasciato a lei la casa dove vivere da sola senza impedimenti da parte di nessuno; questa casa ancora esiste e ci vive sua nipote; 
3) le ha lasciato vestiti, coperte, utensili da cucina, tutto il necessario per una vita normale, e che sono bastati ben oltre la sua morte, ci sono infatti ancora; 
4) ha risparmiato denaro in modo che anche se ci fossero stati problemi o crisi sarebbero bastati; 
5) nello stesso modo in cui era riuscita ad educare i suoi figli, nella sua vita aveva aiutato tutti, le loro famiglie, i nipoti e i bisnipoti, che sono rimasti accanto alla zia fino alla sua morte; anche dopo anni, la mia bisnonna era ricordata e tutti si prodigavano ad aiutare la zia; 
6) mia zia era stata educata imparando ad usare le sue forze cercando anche di essere d’aiuto ai suoi fratelli, ed infatti il suo aiuto è stato molto prezioso per quelle numerose famiglie; aveva il rispetto di tutti nonostante le sue condizioni; 
7) ad un certo punto della loro vita, la figlia ha ricevuto una proposta di matrimonio da un vedovo. La mamma ha dato il permesso, ma conoscendo i problemi della figlia pur essendo molto vecchia, è andata a vivere con loro per aiutarli; all’epoca nessuno ha capito questa cosa, pensavano sbagliasse, anche io ero molto piccola e non capivo Adesso capisco bene invece. Lei, la madre, in realtà ha cercato solo di fare felice sua figlia. Ora mi rendo conto che era davvero una grande mamma; 
8) ordinò quando era ancora viva due lapidi, una per entrambe, per non far spendere dopo ai figli per i funerali. Ecco, questo non lo capisco, ma forse è perché sono troppo giovane ancora; 9) ha lasciato un ricordo brillante della sua vita. Fino all’ultimo, quando quasi non si muoveva più, si vestiva con una camicia bianca, con un panno bianco, e indossa un fiore. 
Anche dopo morta, quelle camicie rimasero perfette, quasi non si fossero invecchiate. 
Quando sentiva il canto del gallo, ascoltava e diceva sempre: 
«Quando il gallo canta, qualcuno verrà!». 
Era sempre in attesa di qualcuno. 
Quando sono cresciuta, mi sono resa conto che lei aspettava ancora il marito. 
Nessuno lo aveva visto morire... 
Sapete quanti anni lo ha aspettato? 
63 anni! 
Se questo non vi sembra un esempio da seguire, che altro potrei trovare per me? 
Che altro mi potrebbe aiutare ad andare avanti?
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