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Per scrivere questo libro ho cercato tutto quello che poteva essere utile per aiutare gli altri, per renderlo ricco di valore.
Ho trovato addirittura dei video che raccontano che nei primi decenni del XX secolo, in America, esisteva una legge che diceva che questi bambini si dovevano uccidere e che queste famiglie disfunzionali si dovevano sterilizzare. Ho subito pensato alle “teorie” di Hitler quando è diventato premier: quante persone nelle mie condizioni sono state sequestrate, con l’intera famiglia, e sono state bruciate nei forni dei campi di concentramento?
Loro sono state le prime vittime, poi dopo, ohimè, si è aggiunta la lunga fila degli ebrei. Sì! Ho visto questi video in YouTube.
Forse li avete visti anche voi?
Forse in Bulgaria sono stati usati gli stessi metodi, tanto da arrivare a considerare i malati dei rifiuti: in fondo, se il bambino “non c’è”, non c’è bisogno di cure, di assistenza, non c’è più nessun problema!
Vivi la tua vita e fai dormire profondamente la sua coscienza.
In Bulgaria non uccidevamo questi bambini, certo, ma li portavamo via dai genitori, li chiudevamo in delle case di cura che erano come campi di concentramento, difficilmente raggiungevano gli 8-9 anni!
Solo con l’avvento della Perestroika finalmente si è deciso di aiutare concretamente ed economicamente quelle famiglie che non avevano abbandonato i loro figli.
Se ci ripenso, solo pochi anni fa ho visto una visita a sorpresa del Ministro della Salute in una casa di cura per bambini malati.
Mi sembra quasi non sia cambiato nulla...
Ora si parla tanto di prevenzione, di attenzione, soprattutto nei primi anni di vita; in questa malattia, infatti, più che in ogni altra, la quarta dimensione, il tempo, è allo stesso tempo il nostro nemico e il nostro alleato: alleato, perché i nostri malati, nel proprio scorrere del tempo, vanno sempre avanti, nemico perché qualsiasi ritardo nel trattamento rallenta enormemente lo sviluppo dei nostri malati, rischiando di perdere per sempre alcune funzioni degli arti o del corpo. Voglio che il mio libro diventi un monumento imperituro a questi angeli innocenti, bruciati nei forni crematori, per cui nessuno ha costruito un monumento. Dio ha benedetto le loro anime! Spero siano veramente diventati angeli, che possano aiutare dal cielo i loro fratelli sulla Terra nel loro destino. La diagnosi è una cosa, la realtà è un’altra. Il futuro è nelle mani di Dio e nelle vostre mani, cari miei fratelli e sorelle nel destino.
...continua a posting 28....
Per scrivere questo libro ho cercato tutto quello che poteva essere utile per aiutare gli altri, per renderlo ricco di valore.
Ho trovato addirittura dei video che raccontano che nei primi decenni del XX secolo, in America, esisteva una legge che diceva che questi bambini si dovevano uccidere e che queste famiglie disfunzionali si dovevano sterilizzare. Ho subito pensato alle “teorie” di Hitler quando è diventato premier: quante persone nelle mie condizioni sono state sequestrate, con l’intera famiglia, e sono state bruciate nei forni dei campi di concentramento?
Loro sono state le prime vittime, poi dopo, ohimè, si è aggiunta la lunga fila degli ebrei. Sì! Ho visto questi video in YouTube.
Forse li avete visti anche voi?
Forse in Bulgaria sono stati usati gli stessi metodi, tanto da arrivare a considerare i malati dei rifiuti: in fondo, se il bambino “non c’è”, non c’è bisogno di cure, di assistenza, non c’è più nessun problema!
Vivi la tua vita e fai dormire profondamente la sua coscienza.
In Bulgaria non uccidevamo questi bambini, certo, ma li portavamo via dai genitori, li chiudevamo in delle case di cura che erano come campi di concentramento, difficilmente raggiungevano gli 8-9 anni!
Solo con l’avvento della Perestroika finalmente si è deciso di aiutare concretamente ed economicamente quelle famiglie che non avevano abbandonato i loro figli.
Se ci ripenso, solo pochi anni fa ho visto una visita a sorpresa del Ministro della Salute in una casa di cura per bambini malati.
Mi sembra quasi non sia cambiato nulla...
Ora si parla tanto di prevenzione, di attenzione, soprattutto nei primi anni di vita; in questa malattia, infatti, più che in ogni altra, la quarta dimensione, il tempo, è allo stesso tempo il nostro nemico e il nostro alleato: alleato, perché i nostri malati, nel proprio scorrere del tempo, vanno sempre avanti, nemico perché qualsiasi ritardo nel trattamento rallenta enormemente lo sviluppo dei nostri malati, rischiando di perdere per sempre alcune funzioni degli arti o del corpo. Voglio che il mio libro diventi un monumento imperituro a questi angeli innocenti, bruciati nei forni crematori, per cui nessuno ha costruito un monumento. Dio ha benedetto le loro anime! Spero siano veramente diventati angeli, che possano aiutare dal cielo i loro fratelli sulla Terra nel loro destino. La diagnosi è una cosa, la realtà è un’altra. Il futuro è nelle mani di Dio e nelle vostre mani, cari miei fratelli e sorelle nel destino.
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