martedì 14 luglio 2020

106 PARALISI CEREBRALE CORAGGIO

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vedere ciò che c’era scritto e il tempo passava. Dopo pranzo, ho messo il nonno a letto e nei pochi minuti liberi nel pomeriggio ho deciso di vedere quello che avevo scritto. 
Avevo un può paura di quello che vi avrei trovato. 
In bulgaro c’è una frase che usiamo in momenti come questo, ripetiamo qualche volta a mente: 
- orsa c’è paura, io no... orsa c’è paura io no... Così ripetendo, ho trovato la forza per aprirlo. Tre volte era stata scritta con le mie mani questa frase: 
    "Non devi pensare con rammarico alla tua vita passata. Tu l’hai vissuta con dignità e con bellezza! "
Vi ho raccontato tutto! 
Siccome ero molto stressata, il primo pensiero fu che si stesse avvicinando la mia morte e il Cielo me lo stesse ricordando. 
Subito ho chiamato mio marito in Bulgaria e gli ho raccontato tutto, aggiungendo che forse era arrivata la mia fine. 
Anche a mio figlio qui in Italia al telefono ho raccontato tutto nei dettagli, ma gli ho risparmiato il mio pensiero. 
Il commento di mio marito ha cercato di sdrammatizzare la situazione: 
«Aspetta, vedrai che viene la fine di ogni male, e tutto comincia ad andare bene!». 
Ebbene... sì, era vero! 
Mio marito aveva ragione! 
Dopo quella notte la nostra vita è andata meglio! 
Non mi sono fermato troppo a pensare perché fosse successa questa cosa, ma ho capito che non fosse stato un caso e che se avessi veramente avuto l’opportunità di vivere una vita più serena, avrei cercato di aiutare gli altri a vivere allo stesso modo in questo mondo. Questo è ciò che mi ha aiutato a cambiare la mia vita e la ragione principale per cui ho iniziato a scrivere i miei blog sulla paralisi cerebrale e altri ancora in cui cerco di dare consigli al mondo a condividere la mia esperienza, le mie competenze e la mia conoscenza.
 Dopo questo fatto, ho preso in mano la mia vita: ho finito con il lavoro con il nonno, mi sono trasferita a vivere con mio 195 figlio per dargli coraggio, ho trovato un lavoro nel Nord Italia e mi sono trasferita là; anche mio figlio ha trovato lavoro, e a quel punto ho fatto il possibile per portare in Italia mia figlia. Ero sicura che Dio mi avrebbe aiutata. 

8) Un meraviglioso giorno, pregando davanti alla Santa Madonna in una nicchia, per dare salute e guarire tutti i malati e i sofferenti, nella mia mente è arrivata l’idea di lavorare per costruire una comunità per disabili di paralisi cerebrale e le loro famiglie, come le antiche comunità cristiane. 
Ho sentito come nel mio cervello arrivassero consigli su come cominciare e a chi chiedere aiuto. 
Mi ha fatto capire che prima dovevo scrivere i miei libri e loro sarebbero stati la base di questo progetto. 
Pensiamo insieme... noi genitori e parenti di malati di paralisi cerebrale, nel bene o nel male siamo tutti vicini. 
Se avessi accettato la proposta di portare l’amuleto della zingara, certo questo non sarebbe successo a me, perché avrei avuto un’altra famiglia, sicuramente la mia vita sarebbe stata diversa, ma non avrei trovato l’aiuto della Madonna e di Gesù Cristo. 
Tutti i successi successivi, sono collegati direttamente alle mie convinzioni cristiane e ai valori cristiani. 
Conosco due donne e un uomo che non volevano nelle loro case bambini nati con Paralisi cerebrale. 
Erano bambini e nipoti loro, sangue del proprio sangue: sono andati via da questo mondo dopo lunghi e indicibili tormenti. 
Ciò che mi ha offerto la giovane zingara allora, adesso dopo quarantadue anni mi sembra ancora magia nera, quindi penso di aver scelto correttamente s la luce. 
Non ho grande conoscenza delle scienze occulte, ma penso che in generale sulla Terra, il ciclo dell’anima umana può avere un suo svolgersi normale o attraverso un calvario, proprio come è successo a noi.
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