martedì 14 luglio 2020

103 PARALISI CEREBRALE CORAGGIO

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La chiesa era praticamente vietata, il primo sacerdote con cui ho parlato ha rifiutato; 
il secondo ha accettato di venire, ma dopo le nove e mezzo di sera e ha dato precise istruzioni su cosa preparare, in particolare andava trovata una madrina per la bambina che mantenesse il segreto. 
Siamo riuscite a trovare una madrina che potesse tenere il segreto e aspettavamo solo il sacerdote. 
Il battesimo avvenne il martedì sera, proprio il secondo giorno, e fu un punto di svolta nella sua vita:
 la febbre è andata via, non prese più così spesso influenza e raffreddori,
 le crisi epilettiche sono diventate piano piano più rare. 
Grazie, che ho ascoltato la voce che mi ha mandato il Cielo. 
Ho raccontato solo la santa verità, cari miei lettori, perciò il mio consiglio è: 
battezzate i vostri figli, se non lo avete fatto ancora. 
Rispetto e onoro tutte le religioni, ma scrivo soprattutto per tutti i genitori e i parenti di bambini con paralisi cerebrale. 
Fate tutto ciò che desiderate in base alle vostre religioni e credenze, per voi e per vivere con vera speranza: 

Dio è uno e cerchiamo di essere umili. 
Amen! 

5) Quando ho pregato la madre di Dio, la Santa Madonna, di darmi un altro bambino, lei mi ha mandato il terzo giorno il mio bambino. 
Quando lo abbiamo portato a casa, lui ha messo la sua gambina proprio nel luogo in cui la zingara, quattordici anni prima, lo aveva predetto. 
Ecco come è accaduto. 
Studiavo a Sofia all’università per la seconda laurea. 
La settimana prima di Pasqua avevo così tanto da studiare che non sono tornata a casa per la Domenica delle Palme. 
Ho soggiornato a Sofia e sono andata a messa nella più grande chiesa della Bulgaria, la cattedrale di Aleksandr Nevskij. 
Dopo la messa, con i rami di salice benedetti, sono andata di fronte all’icona della Santa Madre con il Bambino. 
Stringendo i rami al mio cuore, ho pregato la Madre di Dio e Gesù Bambino: 
«Come porti tu Santissima il tuo bambino nelle tue mani, dammi anche a me un bambino e lo porterò anch’io allo stesso modo!». 
Stavo davanti all’icona e ripetevo la mia preghiera e, ad un certo punto, ho sentito tra le mie mani qualcosa di caldo: 
mi sembrava di avere già nelle mani un bambino. 
Sentivo il mio cuore pieno di speranza e continuavo a pregare a occhi chiusi. 
Ho aperto gli occhi e ho guardato l’icona: 
allora – ed anche ora, dopo tanti anni – penso che in quel momento la Madre di dio e il suo bambino divino mi abbiano guardato con vivi occhi di comprensione! 
Dopo tre giorni, mio marito mi ha chiamata e mi ha detto che c’era un bambino per noi. Per Pasqua sono tornata nella mia città e dopo Pasquetta abbiamo conosciuto il nostro bambino
: sembrava avere l’età di Gesù in quell’icona. Quando finirono tutti gli esami, lo portammo a casa. 
Per tanto tempo, anche una volta cresciuto, lo tenni sempre tra le mie mani, quando cucinavo, stiravo, studiavo, lavavo... anche solo con una mano. 
Facevo così, come lo avevo promesso alla Madonna. 

6) Una donna, che era una medium, mi ha detto che la Santa Madre sa che ho dato il suo nome a mio figlio, ma non è abbastanza. 
Vuole che ogni anno, l’otto settembre, la nostra famiglia festeggi il suo compleanno, per ringraziare sempre lei e suo figlio Gesù, che ci ha dato nostro figlio e per la salute di tutti e due i nostri figli. 
Dopo una di queste feste, ho ricevuto un avvertimento ed è così che abbiamo salvato la vita di nostro figlio. 
Ecco come è successo. 
Alla fine di agosto del 1997, dalla nostra casa sono spariti tanti soldi in marchi e dollari. 
A quel tempo il nostro negozio lavorava bene. Passavano molti stranieri e pagavano con 
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