lunedì 13 luglio 2020

101 PARALISI CEREBRALE CORAGGIO

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- lo, di una rana, del filo nero e altro che non mi ricordo. 
Mi disse che se non lo facevo, la mia vita avrebbe preso un’altra direzione. 
Pensando a quelle cose, con il rispetto per tutte le creature davanti a Dio, ho rifiutato. 
Mi sembrava una brutta cosa, proprio come una magia nera. 
Non potevo immaginare che mi si potesse rigirare contro, un vero e proprio voltafaccia. Lei si è arrabbiata e ha detto queste parole: 
«Se non metti questo amuleto, a primavera ti sposerai con un ragazzo che non ti aspetti e fra alcuni anni, qui, proprio qui (mi ha fatto vedere dove) ci mette un piede un bambino dotato». 
Mi ha chiesto di nuovo se volevo portare l’amuleto, ed io di nuovo ho rifiutato. 
Lei era ancora più arrabbiata e mi è parso sparisse nell’aria proprio come era arrivata. 
Il giorno successivo ho cominciato a cercare di capire se potesse aver ragione e se la vita stesse prendendo la piega che lei aveva predetto. 

2) Qualche giorno prima della nascita di mia figlia, ero come addormentata e ho sentito una voce che mi ha detto queste parole: 
«Ora ti faccio vedere quello che stai portando nella pancia!». 
Davanti ai miei occhi, il muro si è lucidato come lo schermo di un televisore, e si poteva vedere il dentro della mia pancia. 
Ho visto dentro di me un pollo congelato, come quelli che compriamo in negozio. 
Era naturalmente senza testa. 
Poi pian piano fino alle gambe ha cominciato a deteriorarsi, ma il corpo del pollo rimaneva grande, giallo e molto bello.
 Dopo, tutto rapidamente è scomparso. Immaginatevi quanto fossi stressata. 
Al mattino ho raccontato il mio sogno ai miei familiari e insieme abbiamo deciso di andare subito dal dottore. 
Pensavo mi tenessero i giorni rimanenti in ospedale, invece la visita è andata normalmente e lui ha detto che non c’era niente di pericoloso e che a breve avrei visto il mio bimbo. 
 Ho passato a casa gli ultimi giorni e poi è nata una bimba di 4.1 chili. 
Solo in seguito ho capito che aveva problemi alla testa e agli arti, probabilmente causati dall’uso del forcipe e tutto il resto. 
Ed io mi chiedo da quaranta anni: dove è la verità? 
Penso di aver ricevuto un messaggio che mi preannunciava quello che mi aspettava. 
Vorrei consigliare le giovani madri di ascoltare tutto e farsi valere per quello che succede fuori e dentro di loro, se vedono che i medici non prestano sufficiente attenzione: fate quello che vi dice il cuore! Ancora e ancora... 

3) Il terzo giorno dopo la nascita non avevo ancora visto la mia bambina. 
Non mi permettevano di alzarmi. 
Ero debole dopo il parto cesareo e non mi scendeva latte. 
Alle mie richieste di avere il bambino, nessuno rispondeva. 
Io ero al piano superiore in ospedale e la bambina al piano terra, nel reparto per i nati prematuri. 
Solo mi aveva detto che era stata messa in incubatrice. Ho aspettato che andassero via i medici del secondo turno e rimanessero solo quelli del turno della notte, nei corridoi non c’era traffico. 
Sono andata da sola, piano piano e debole, con tanto dolore, quattro piani sotto. 
Allora e ancora mi chiedo perché non presi un ascensore. 
Con l’ultima forza sono arrivata davanti alla sala delle incubatrici. 
La porta della camera era aperta e avevano schierato una decina di incubatrici. 
Scendendo mi chiedevo come avrei riconosciuto mia figlia, ma non fu necessario perché subito la riconobbi: appariva esattamente come marito. Non mi poteva sbagliare. 
E ancora, era grande. 
Tutti gli altri bambini erano piccoli, erano nati veramente prima del termine. 
La testa era normale, ma ho visto un sacchetto su un cuscino staccato dal cuoio capelluto. Dormiva sollevando le manine. 
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