lunedì 29 giugno 2020

PARALISI CEREBRALE - CORAGGIO 5

circa quarant’anni ed è laureata; sua figlia è studentessa all’università. 
Non si parla nelle scuole di queste situazioni, nessuna informazione, la scuola non insegna la tolleranza verso i diversi. 
Solo un abisso di ignoranza e disumanità.
 Tornando dietro nel tempo, mi ricordo che nella nostra famiglia c’era una donna; con le mie odierne conoscenze ed esperienze credo che soffrisse di una forma leggera di paralisi cerebrale. Quando ero bambina, quasi nessuno pensava che fosse malata, credo non l’avessero portata neanche dal dottore. 
Era nata nel 1914, durante la Prima Guerra Mondiale. Dicevano che sua madre era incinta di lei quando ricevette la notizia che il marito era venuto a mancare. Lei aveva altri quattro figli. La fame e la miseria erano ospiti brutti in casa. Tutti dicevano che lei era nata così per questi fattori. Nessuno immaginava che nella nostra famiglia ci potesse essere un problema genetico. Mi ricordo bene questa donna, perché lei curava me, i miei cugini, mia sorella, tutti quelli che erano malati. Partecipava al lavoro in campagna, nell’irrigazione e nella guardia nel complesso agricolo e aiutava con i lavori di casa per una grande famiglia. Era un po’ lenta e meno abile ma buona e reattiva. Non aveva imparato a leggere e scrivere e per questo la prendevano ogni tanto in giro. Lei non si arrabbiava mai, aveva bellissimi occhi e un sorriso dolce. Nel corso degli anni, i fratelli invecchiavano, le mogli stavano male, ma lei andava sempre avanti, bene e sana. Curava tutti – fratelli e cognate – perché i loro figli erano sparsi per la città con i figli e i piccoli nipoti. Con gli anni era diventata più saggia, i movimenti più normali, era difficile dire che da bambina e in gioventù aveva avuto problemi. Ero al suo funerale. Davanti ai nostri occhi nella bara sembrava addormentata. Era bella nella morte, come la sua 
.......continua in altro post..........

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