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Il vostro malato con grave ritardo non può andare fuori o disporre liberamente del proprio tempo, siete dunque sempre a casa, succede, perciò, che tutti quelli disoccupati o pensionati vicini a voi (amici, cugini o semplicemente intrusi) vogliano bere il loro caffè del mattino con voi.
Diventa allora “necessario” ascoltare tutte le loro chiacchiere, buone o cattive.
Da vergognarsi: qualcuno potrebbe dare una mano con i servizi inevitabili del paziente ma niente.
Una mattina persa.
In qualche modo vedrai che riuscirete a cucinare il pranzo... ed è noto a tutti... finisce dunque che servirete pure qualcun altro... perché lui magari era troppo impegnato... e voi in ogni caso... siete sempre a casa!
Il pomeriggio magari si deve cambiare e pulire il vostro malato, si deve fare una passeggiata fuori, se il tempo lo permette, ci sono lavori di casa, si deve aiutare con i compiti l’altro bambino, o bambini, si deve cucinare per la sera...
Vedrai, però, che due-tre amiche di nuovo faranno avanti e indietro, di nuovo chicchere e di nuovo... minuti ed ore volate con il vento...
La sera, però, per fortuna, è per la famiglia... telegiornale, film, musica, lavoro con il malato per metterlo a letto, letto anche per te, sonno e sogno...
Giorni, settimane, mesi, anni... la vita passa in questo modo.
Se questo è il vostro giorno, secondo me, si deve cambiare la quotidianità!
Tutti che vi vedono, vi incontrano, fanno due chiacchiere con voi, comincia e finisce ogni discorso con....
“Poverina, poveretta, povera te, come riesci vivere così, quando comincerai a vivere la sua vita...” eccetera...
Vedrai che vi viene la depressione a continuare così!
E dalla depressione alla morte... è solo un passo!
Voi non aspettate quell’ultimo passo, giusto?? La tua vita quotidiana la possiamo guardare da un altro angolo. Adesso mettiamoci in un angolo diverso e vediamo come trascorre la vostra giornata da questa nuova posizione.
Allora!
Al mattino:
vi svegliate presto la mattina con tutti quelli della famiglia, che vanno a scuola o a lavoro. Non rimaniamo a letto, dicendo che tutta la notte il nostro malato non ci ha lasciato dormire. Davanti a voi, c’è tutta una nuova giornata, che passerà, così come la vostra voglia di non fare! Preparate e mettete sulla tavola la prima colazione.
Mangiate anche voi con loro.
Quando tutti vanno via, cominciate il vostro lavoro con il malato.
Se a lui non piace, con il tempo gli farete capire che questa è una regola che va rispettata.
La colazione la fa anche lui da solo o con il vostro aiuto.
Verso le 8.45-9.00 dovreste aver finito con la colazione, i letti sono fatti, la lavatrice lavora, la lavastoviglie lavora, se abitate in campagna e avete animali, avrete dato da mangiare anche a loro: in campagna infatti vi dovete svegliare prima di tutti per finire i lavori di mattina.
Se abbiamo appuntamenti fuori casa (fisioterapia, massaggi, piscina, logopedista) il mio consiglio è prendere appuntamento nelle prime ore della mattinata.
Prima di pranzo: rimangono due ore circa fino a pranzo. Se non c’è nessun tipo di impegno, soprattutto con il malato, lasciamolo in pace di fronte a un televisore o davanti al computer, magari con una bicicletta per il movimento o con alcuni giochi tranquilli, dipende dalla sua condizione.
Noi in quel lasso di tempo, abbiamo la possibilità di fare tanti lavori, se prima abbiamo pensato come, quando e dove farli.
Se prima vi occupate del vostro malato, se ha bisogno, lui sarà più tranquillo.
Il pranzo: quando preparo il pranzo, preparo qualche cosa di più anche per la cena, così risparmio tempo ed energia.
Ragiono così perché ho in mente sempre un pensiero: i nostri malati ogni tanto fanno capricci, e noi dobbiamo stargli vicino, rischiando di rimanere senza tempo per cucinare.
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Il vostro malato con grave ritardo non può andare fuori o disporre liberamente del proprio tempo, siete dunque sempre a casa, succede, perciò, che tutti quelli disoccupati o pensionati vicini a voi (amici, cugini o semplicemente intrusi) vogliano bere il loro caffè del mattino con voi.
Diventa allora “necessario” ascoltare tutte le loro chiacchiere, buone o cattive.
Da vergognarsi: qualcuno potrebbe dare una mano con i servizi inevitabili del paziente ma niente.
Una mattina persa.
In qualche modo vedrai che riuscirete a cucinare il pranzo... ed è noto a tutti... finisce dunque che servirete pure qualcun altro... perché lui magari era troppo impegnato... e voi in ogni caso... siete sempre a casa!
Il pomeriggio magari si deve cambiare e pulire il vostro malato, si deve fare una passeggiata fuori, se il tempo lo permette, ci sono lavori di casa, si deve aiutare con i compiti l’altro bambino, o bambini, si deve cucinare per la sera...
Vedrai, però, che due-tre amiche di nuovo faranno avanti e indietro, di nuovo chicchere e di nuovo... minuti ed ore volate con il vento...
La sera, però, per fortuna, è per la famiglia... telegiornale, film, musica, lavoro con il malato per metterlo a letto, letto anche per te, sonno e sogno...
Giorni, settimane, mesi, anni... la vita passa in questo modo.
Se questo è il vostro giorno, secondo me, si deve cambiare la quotidianità!
Tutti che vi vedono, vi incontrano, fanno due chiacchiere con voi, comincia e finisce ogni discorso con....
“Poverina, poveretta, povera te, come riesci vivere così, quando comincerai a vivere la sua vita...” eccetera...
Vedrai che vi viene la depressione a continuare così!
E dalla depressione alla morte... è solo un passo!
Voi non aspettate quell’ultimo passo, giusto?? La tua vita quotidiana la possiamo guardare da un altro angolo. Adesso mettiamoci in un angolo diverso e vediamo come trascorre la vostra giornata da questa nuova posizione.
Allora!
Al mattino:
vi svegliate presto la mattina con tutti quelli della famiglia, che vanno a scuola o a lavoro. Non rimaniamo a letto, dicendo che tutta la notte il nostro malato non ci ha lasciato dormire. Davanti a voi, c’è tutta una nuova giornata, che passerà, così come la vostra voglia di non fare! Preparate e mettete sulla tavola la prima colazione.
Mangiate anche voi con loro.
Quando tutti vanno via, cominciate il vostro lavoro con il malato.
Se a lui non piace, con il tempo gli farete capire che questa è una regola che va rispettata.
La colazione la fa anche lui da solo o con il vostro aiuto.
Verso le 8.45-9.00 dovreste aver finito con la colazione, i letti sono fatti, la lavatrice lavora, la lavastoviglie lavora, se abitate in campagna e avete animali, avrete dato da mangiare anche a loro: in campagna infatti vi dovete svegliare prima di tutti per finire i lavori di mattina.
Se abbiamo appuntamenti fuori casa (fisioterapia, massaggi, piscina, logopedista) il mio consiglio è prendere appuntamento nelle prime ore della mattinata.
Prima di pranzo: rimangono due ore circa fino a pranzo. Se non c’è nessun tipo di impegno, soprattutto con il malato, lasciamolo in pace di fronte a un televisore o davanti al computer, magari con una bicicletta per il movimento o con alcuni giochi tranquilli, dipende dalla sua condizione.
Noi in quel lasso di tempo, abbiamo la possibilità di fare tanti lavori, se prima abbiamo pensato come, quando e dove farli.
Se prima vi occupate del vostro malato, se ha bisogno, lui sarà più tranquillo.
Il pranzo: quando preparo il pranzo, preparo qualche cosa di più anche per la cena, così risparmio tempo ed energia.
Ragiono così perché ho in mente sempre un pensiero: i nostri malati ogni tanto fanno capricci, e noi dobbiamo stargli vicino, rischiando di rimanere senza tempo per cucinare.
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