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Strana è questa malattia della paralisi cerebrale. Da un lato, i malati rimangono bambini, quasi bebè, dall’altro sviluppano desideri sessuale.
Mi sento così insopportabilmente triste guardando come lei mira ad attirare l’attenzione di qualche simpatico ragazzo con il suo modo di flirtare.
In alcune occasioni, nel centro diurno, si vedono scintille d’amore che brillano qua e là...
Con una figlia di 40 anni, ora forse sarei stata felicemente nonna di qualche adolescente. Destino!
Cosa posso farci... Oggi è venerdì 13... la croce che porto sulle spalle mi sembra pesantissima, non che in altri giorni sia solo luce... forse è la superstizione!
Passerà!
Un nuovo giorno, una nuova fortuna! Scusate se avete letto questo, ma non lo posso cancellare... il male, che lo vogliamo o no, fa parte della nostra vita.
Dedico queste parole a tutti i giovani e non solo che sono sani:
Amate e datevi la possibilità di amare, anche per tutti quelli a cui non è stato permesso dal destino.
Scrivo dei problemi di tutti i giorni, del dolore e della gioia. Voglio menzionare tutto, non perdere niente di quello che è necessario per una giornata completa nelle famiglie che soffrono di paralisi cerebrale, per questo voglio tornare a parlare dei problemi da risolvere.
Problemi
Quando dobbiamo prendere una decisione per qualche problema di lavoro, di acquisti, di viaggi, di ristrutturazione o riparazione e per tutto il resto che vi viene in mente, noi facciamo una riunione di famiglia.
Tutti partecipano, numerose volte Skype ci ha aiutato, quando la famiglia era separata.
Penso che i figli da piccoli devono imparare a pensare, a risolvere i problemi, prendendosi la responsabilità per la famiglia.
Quando crescono, così, loro avranno già esperienza, che di sicuro li aiuterà.
Nostra figlia è sempre al primo posto nel consiglio.
Anche se non parla, lei guarda e sente tutti i sì e i no e dà un cenno con la voce che significa che capisce.
Ogni tanto, quando non siamo d’accordo, alziamo la voce, lei allora comincia a piangere e noi subito ci calmiamo.
Lei è la bilancia.
Quando troviamo la soluzione, lei lo capisce e ride contenta.
I figli, ancora di più nelle nostre famiglie, sono felici e contenti, quando in famiglia c’è tranquillità e accoglienza.
L’atmosfera diventa intima e piena di amore ed empatia.
Non c’è miglior “Università di umanità” a questo mondo che la patria del nido familiare. Salute Nelle nostre famiglie con malati di paralisi cerebrale è importante che siamo sani!
È vero, abbiamo un malato per sempre, così se diventano due sono tanti, troppi!
Per noi mamme, soprattutto, la salute è obbligatoria!
Ecco cosa è successo con me. Lo racconto con poche parole perché non solo con abitudine e con lavoro possiamo portare da soli la malattia ma anche con i nostri pensieri.
Lunedì, primo giorno della settimana, sono andata in posta per pagare le bollette.
Davanti a me c’erano diciamo dieci persone. Una donna di quelle persone sembrava avere più di cento anni, si vedeva che con lei c’era una donna più giovane, ma lei voleva fare tutto da sola, muoversi, fare i documenti, firmare, pagare, prendere la pensione.
Tutti questi semplici lavori, li faceva con tanta fatica, ma li faceva da sola.
A me sono venute le lacrime. Pensavo a cosa può succedere quando finisce la forza, come peggiora la situazione quando sei .....
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Strana è questa malattia della paralisi cerebrale. Da un lato, i malati rimangono bambini, quasi bebè, dall’altro sviluppano desideri sessuale.
Mi sento così insopportabilmente triste guardando come lei mira ad attirare l’attenzione di qualche simpatico ragazzo con il suo modo di flirtare.
In alcune occasioni, nel centro diurno, si vedono scintille d’amore che brillano qua e là...
Con una figlia di 40 anni, ora forse sarei stata felicemente nonna di qualche adolescente. Destino!
Cosa posso farci... Oggi è venerdì 13... la croce che porto sulle spalle mi sembra pesantissima, non che in altri giorni sia solo luce... forse è la superstizione!
Passerà!
Un nuovo giorno, una nuova fortuna! Scusate se avete letto questo, ma non lo posso cancellare... il male, che lo vogliamo o no, fa parte della nostra vita.
Dedico queste parole a tutti i giovani e non solo che sono sani:
Amate e datevi la possibilità di amare, anche per tutti quelli a cui non è stato permesso dal destino.
Scrivo dei problemi di tutti i giorni, del dolore e della gioia. Voglio menzionare tutto, non perdere niente di quello che è necessario per una giornata completa nelle famiglie che soffrono di paralisi cerebrale, per questo voglio tornare a parlare dei problemi da risolvere.
Problemi
Quando dobbiamo prendere una decisione per qualche problema di lavoro, di acquisti, di viaggi, di ristrutturazione o riparazione e per tutto il resto che vi viene in mente, noi facciamo una riunione di famiglia.
Tutti partecipano, numerose volte Skype ci ha aiutato, quando la famiglia era separata.
Penso che i figli da piccoli devono imparare a pensare, a risolvere i problemi, prendendosi la responsabilità per la famiglia.
Quando crescono, così, loro avranno già esperienza, che di sicuro li aiuterà.
Nostra figlia è sempre al primo posto nel consiglio.
Anche se non parla, lei guarda e sente tutti i sì e i no e dà un cenno con la voce che significa che capisce.
Ogni tanto, quando non siamo d’accordo, alziamo la voce, lei allora comincia a piangere e noi subito ci calmiamo.
Lei è la bilancia.
Quando troviamo la soluzione, lei lo capisce e ride contenta.
I figli, ancora di più nelle nostre famiglie, sono felici e contenti, quando in famiglia c’è tranquillità e accoglienza.
L’atmosfera diventa intima e piena di amore ed empatia.
Non c’è miglior “Università di umanità” a questo mondo che la patria del nido familiare. Salute Nelle nostre famiglie con malati di paralisi cerebrale è importante che siamo sani!
È vero, abbiamo un malato per sempre, così se diventano due sono tanti, troppi!
Per noi mamme, soprattutto, la salute è obbligatoria!
Ecco cosa è successo con me. Lo racconto con poche parole perché non solo con abitudine e con lavoro possiamo portare da soli la malattia ma anche con i nostri pensieri.
Lunedì, primo giorno della settimana, sono andata in posta per pagare le bollette.
Davanti a me c’erano diciamo dieci persone. Una donna di quelle persone sembrava avere più di cento anni, si vedeva che con lei c’era una donna più giovane, ma lei voleva fare tutto da sola, muoversi, fare i documenti, firmare, pagare, prendere la pensione.
Tutti questi semplici lavori, li faceva con tanta fatica, ma li faceva da sola.
A me sono venute le lacrime. Pensavo a cosa può succedere quando finisce la forza, come peggiora la situazione quando sei .....
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