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pale della nostra vita è proprio questo: vincere le battaglie per vivere la vita.
È così che siamo programmati.
Sono nata e cresciuta in una famiglia con meravigliosi nonni che si prendevano cura insieme di me, mia sorella e mio cugino nella loro casa.
Avevo bravi genitori.
Speravo che anche la mia vita futura fosse in una famiglia grande, piena di bambini, bontà, gioia e amore.
Quando nella mia famiglia, però, si è messa per sempre la brutta ospite della malattia e più tardi la notizia che non potevo più avere figli, ho sentito che tutto il mio mondo di aspettative per il futuro è crollato e così anche il sogno di una vita felice.
Il mio sogno di una vita piena di risate di bambini, di cura e gentilezza è volato via per sempre!
Vi chiedo miei cari lettori: era tanto quello che volevo e aspettavo dalla vita?
Con amore, pazienza, impegno e tanto lavoro sono riuscita ad avere la mia famiglia.
Sono due le vite che ho salvato e che nel tempo e nello spazio si aiutano in nome della bontà e mi portano la felicità che aspettavo!
Ora io scrivo della paralisi cerebrale perché è il mio quotidiano.
Da quaranta anni mi sveglio con il pensiero che davanti a me c’è un ostacolo insormontabile che con grande sforzo deve combattere.
Mi appello ai genitori che hanno lasciato in case di cura i loro figli malati:
prendete i vostri figli e curateli nelle loro case, con amore;
voi famiglie che non avete figli per qualche problema, adottate un bambino e lui diventerà il vostro e vi porterà gioia e felicità in ogni giorno della vostra vita futura.
Così la vostra vita famigliare sarà piena e sarà la vostra fortezza nel mondo e il tempo qui sulla Terra andrà avanti allo stesso modo che per le altre persone.
Io non ho lasciato la mia bambina in un ricovero. Quando ho capito che non potevo avere un altro bambino dopo un decennio di trattamenti senza successo, ho adottato un bambino da una casa per bambini abbandonati. Questo ha salvato la vita due bambini potenzialmente abbandonati.
Quando è cresciuto, mio figlio ha deciso che voleva lavorare all’estero.
Sono andata dopo con lui per aiutarlo.
Quando ho visto come qui lo Stato si prende cura delle persone con paralisi cerebrale, il terzo anno abbiamo portato anche la bambina malata, grazie dunque soprattutto al bambino sano.
Il destino mi ha ringraziato per il bene che ho fatto.
Ci tengo a sottolinearlo anche se l’ho scritto anche in un’altra parte del libro per sostenere la mia tesi, ossia che nella vita nulla accade così “per caso” e la bontà è sempre ricompensata. Tutte le persone che incontriamo, le difficoltà e le gioie che ci dà il destino, sono una serie di compiti da imparare, una serie di opzioni che possiamo utilizzare o per andare avanti.
Detto semplicemente, siamo nati liberi, tutto il nostro futuro è nei nostri pensieri, nei nostri sogni, aspetta solo di essere creato con le nostre mani!
I nostri bambini malati sono il nostro test migliore e il più grande compito di umanità che dobbiamo imparare e trasmettere al mondo intero.
In questi quaranta anni ho visto e sentito numerose volte come il destino ci manda persone meravigliose che ci aiutano. Dovremmo essere in grado di riconoscerle ed accettare il loro aiuto.
Il male
Hai voglia ad essere forti, ma... a volte, solo a volte, vorrei solo urlare dal dolore per la vita che è successa a mia figlia.
Così male ci siamo comportati io o i miei antenati o quelli di mio marito o lui stesso, per essere costretti a guardare la mia bimba lottare così duramente?
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pale della nostra vita è proprio questo: vincere le battaglie per vivere la vita.
È così che siamo programmati.
Sono nata e cresciuta in una famiglia con meravigliosi nonni che si prendevano cura insieme di me, mia sorella e mio cugino nella loro casa.
Avevo bravi genitori.
Speravo che anche la mia vita futura fosse in una famiglia grande, piena di bambini, bontà, gioia e amore.
Quando nella mia famiglia, però, si è messa per sempre la brutta ospite della malattia e più tardi la notizia che non potevo più avere figli, ho sentito che tutto il mio mondo di aspettative per il futuro è crollato e così anche il sogno di una vita felice.
Il mio sogno di una vita piena di risate di bambini, di cura e gentilezza è volato via per sempre!
Vi chiedo miei cari lettori: era tanto quello che volevo e aspettavo dalla vita?
Con amore, pazienza, impegno e tanto lavoro sono riuscita ad avere la mia famiglia.
Sono due le vite che ho salvato e che nel tempo e nello spazio si aiutano in nome della bontà e mi portano la felicità che aspettavo!
Ora io scrivo della paralisi cerebrale perché è il mio quotidiano.
Da quaranta anni mi sveglio con il pensiero che davanti a me c’è un ostacolo insormontabile che con grande sforzo deve combattere.
Mi appello ai genitori che hanno lasciato in case di cura i loro figli malati:
prendete i vostri figli e curateli nelle loro case, con amore;
voi famiglie che non avete figli per qualche problema, adottate un bambino e lui diventerà il vostro e vi porterà gioia e felicità in ogni giorno della vostra vita futura.
Così la vostra vita famigliare sarà piena e sarà la vostra fortezza nel mondo e il tempo qui sulla Terra andrà avanti allo stesso modo che per le altre persone.
Io non ho lasciato la mia bambina in un ricovero. Quando ho capito che non potevo avere un altro bambino dopo un decennio di trattamenti senza successo, ho adottato un bambino da una casa per bambini abbandonati. Questo ha salvato la vita due bambini potenzialmente abbandonati.
Quando è cresciuto, mio figlio ha deciso che voleva lavorare all’estero.
Sono andata dopo con lui per aiutarlo.
Quando ho visto come qui lo Stato si prende cura delle persone con paralisi cerebrale, il terzo anno abbiamo portato anche la bambina malata, grazie dunque soprattutto al bambino sano.
Il destino mi ha ringraziato per il bene che ho fatto.
Ci tengo a sottolinearlo anche se l’ho scritto anche in un’altra parte del libro per sostenere la mia tesi, ossia che nella vita nulla accade così “per caso” e la bontà è sempre ricompensata. Tutte le persone che incontriamo, le difficoltà e le gioie che ci dà il destino, sono una serie di compiti da imparare, una serie di opzioni che possiamo utilizzare o per andare avanti.
Detto semplicemente, siamo nati liberi, tutto il nostro futuro è nei nostri pensieri, nei nostri sogni, aspetta solo di essere creato con le nostre mani!
I nostri bambini malati sono il nostro test migliore e il più grande compito di umanità che dobbiamo imparare e trasmettere al mondo intero.
In questi quaranta anni ho visto e sentito numerose volte come il destino ci manda persone meravigliose che ci aiutano. Dovremmo essere in grado di riconoscerle ed accettare il loro aiuto.
Il male
Hai voglia ad essere forti, ma... a volte, solo a volte, vorrei solo urlare dal dolore per la vita che è successa a mia figlia.
Così male ci siamo comportati io o i miei antenati o quelli di mio marito o lui stesso, per essere costretti a guardare la mia bimba lottare così duramente?
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