martedì 14 luglio 2020

114 PARALISI CEREBRALE CORAGGIO

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trazione e rilassamento dei muscoli: mia figlia lo possiede parzialmente. 
Quando stringe con le mani qualcosa, non la può lasciare subito. 
Passa del tempo prima che possa aprire le mani. I gesti sono completamente diversi, quasi incontrollabili, solo con molti anni e piano piano, alcuni gesti diventano normali. 
Molti di questi malati hanno un movimento specifico delle mani, sembra che cerchino di volare, come se le braccia fossero ali e per questo le sbattano. 
Questi gesti li utilizzano quando dimostrano emozione come una particolare gioia, eccitazione. Mi sono sempre chiesta come si è formato questo specifico gesto, qual è il riflesso umano originario. In questi gesti – che io chiamo “il prendere il volo” – alcuni malati dimostrano anche suoni molto tipici. Curioso è che tutti sembrano identici o quasi. Penso ancora al riflesso del parlare, alla totale mancanza di intervento, di imparare. Reagiscono in base ai loro bisogni, e tutto ciò che si vuole da loro lo capiscono e quando hanno voglia lo fanno, altrimenti le parole cadono nel vuoto. Tornando all’origine del discorso, mi chiedo: perché io che ho tutti i riflessi e mio marito lo stesso non siamo riusciti a trasmetterli a nostra figlia? Perché 499 coppie su questa meravigliosa Terra possono passare i riflessi ai loro figli, e una non lo può fare? Cercando attraverso internet, ho trovato una terribile verità, l’ho già scritto nei primi capitoli del libro, ma lo scrivo ancora qui. All’inizio del secolo scorso, in America per legge questi pazienti venivano forzatamente prelevati dalle loro famiglie e quest’ultime venivano sterilizzate. Hitler, con la sua ossessione per la razza pura, ha applicato questa legge in Germania: la separazione dalla famiglia significava bruciare nei forni dei campi di concentramento. Le prime vittime, infatti, con cui sono stati testati questi forni, furono persone con paralisi cerebrale. Dopo è arrivato il turno degli ebrei. 
Per queste prime vittime non ci sono monumenti, non c’è memoria, non ci sono manifesti, proteste, feste... niente. Questa concezione di “rifiuti umani” è rimasta accettata fino alla seconda metà del XX secolo. 
Tutto quello che ho descritto all’inizio del libro, il cammino di dolore con mia figlia per la diagnosi e il trattamento non è stato nulla di anormale. 
A quel tempo il mondo ancora ragionava così. 
In Bulgaria si dice come sono morti, così sono i funerali. 
Se in America e in Germania li uccidevano, in Bulgaria li mettevano nei ricoveri. 
Chiedo in maniera provocatoria: i campi di concentramento erano forse più umani? 
Chi ero io, donna bulgara, che giravo per tutta la Bulgaria, per curare mia figlia con paralisi? Penso a tutti i trattamenti che definirei sadici che sono stati fatti in nome della scienza, con tanto male, anche per fornire la prova di questo riflesso. 
Quanto stupido devi essere, o quanto malata deve essere la tua mente per scrivere un lavoro scientifico in cui consigli i dottori di “creare riflesso” con sadismo. 
Che stupido devi essere e quanto crudele per accettare questa teoria e applicarla come un trattamento amorale? 
Chi diavolo sei per dire “Questo umano non può fornire riflesso, lasciamolo” bruciare nel forno”!? Sì, è stato proprio così! 
I nostri angeli sono stati trattati così! 
Mia figlia è una degli ultimi a cui sono toccati metodi di questo genere! 
Nei sanatori di città come Momin  Prohod usavano questi metodi. 
Di nuovo e di nuovo: noi con figli, fratelli o sorelle con paralisi cerebrale, siamo “segnati” dal destino, chiamatelo karma, chiamatelo remissione dei peccati, chiamatelo “prova divina”, qualsiasi cosa diciate avete ragione! Venti anni fa è uscito in un giornale bulgaro un articolo che ho letto almeno 50 volte e che inizialmente non capivo. 
Era scritto per le persone con anime cosmiche, che soffrono
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