martedì 30 giugno 2020

22 PARALISI CEREBRALE CORAGGIO

prima cercate  21

sità, ma non vi scordate che il bambino è nelle vostre mani, e voi, con le vostre cure e con il vostro lavoro con lui, siete voi che potete fare la differenza, la vera “diagnosi” sulle sue possibilità. 
Quando mia figlia è arrivata in Italia, la dottoressa-fisiatra le ha prescritto scarpe ortopediche. 
Erano molto belle e comode per i suoi piedi. Lei, come tutte le ragazze, è un po’ civetta, ed era contenta di poter camminare un po’ di più, ma già il secondo mese le scarpe erano strappate. Allora sono andata dal medico di base per farmi prescrive altre scarpe. 
Lui ha preso il foglio con la diagnosi, lo ha messo sulla scrivania e bussando con il dito ha detto: 
«Qui c’è scritto tetra-paresi! Con questa diagnosi la ragazza non può camminare!». 
«Chi ha strappato allora le scarpe per camminare? 
Gliela porto qui e le faccio vedere come cammina!» gli ho risposto. 
Mi hanno dato in anticipo altre scarpe, ma adesso sto attenta... le porto subito a riparare se ci sono problemi. 
Sono molto care e le faccio riparare varie volte, fino a quando viene il tempo per un nuovo paio. La buona notizia è che nel corso del tempo si accumulano altre paia e i soldi per le riparazioni diventano meno. 
Ricapitolando, il grande problema è stato che prima dei 39 anni, io non ho mai avuto la diagnosi precisa di paralisi celebrale e così è stato difficile aiutare e curare mi figlia. 
Nessuno i primi anni mi ha dato un trattamento utile. 
I dottori leggevano il tesserino sanitario e rispondevano sempre: 
«La vostra bambina ha un cuore malato... non possiamo aiutarvi». 
Cari genitori, se per il vostro bambino c’è una diagnosi di paralisi cerebrale, avete bisogno di un pediatra che sia anche neurologo, portatelo in qualche università famosa, dove possano studiarlo fin da bambino e darvi una mano nel corso

conrinua a 23

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