martedì 30 giugno 2020

10 PARALISI CEREBBRALE - CORAGGIO

Il piano in matematica si definisce con tre punti. 
Bene, il piano lo abbiamo, e se questi tre punti sono in verticale, diventano tre linee, nel nostro caso mettiamogli il nome di colonne, coloro su cui si appoggia il nostro piano, che permettono di salire di piano in piano e andare avanti, tutto il giorno, con diagnosi, trattamento e cura. 
Lavorare su questi tre settori è fondamentale per andare avanti verso il futuro; è importante però anche avere un fulcro, per avere un quadro preciso dei comportamenti da adottare, per avere un quadro delle nostre coordinate nello spazio e nel tempo. 
Perché nello spazio e nel tempo? 
La natura della paralisi cerebrale varia in tempi diversi in base a come si sviluppano i nostri malati. Archimede ha dichiarato: “Datemi un punto d’appoggio e vi solleverò la Terra”. 
Anche a noi serve il nostro fulcro, il punto in cui siamo, nello spazio e nel tempo, per andare sempre più in alto.
 Ecco come ho trovato il mio punto di forza. 
Fin dai primi mesi di vita di nostra figlia abbiamo visto che non andava avanti in “tempo reale”. Poiché la vita di questi nostri figli scorre in maniera diversa, noi rischiamo di perdere il senso reale del tempo. 
Al settimo anno di età, quando i suoi coetanei cominciavano ad andare a scuola, noi non ci fermavano mai, andando da medici, presso case di cura, persino indovini, infermieri, presso l’Accademia medica e la sua Divisione a quattro chilometri dalla capitale Sofia; abbiamo provato terme, bagni di fango, povera era la vostra fantasia per i molti giri da fare e tanti i soldi da spendere. Avevamo un programma: prendiamo gli stipendi, subito li portiamo al dottore, al sanatorio, al guaritore. 
Tutti guardano come apri il portafoglio. Prendiamo ancora anticipi. 
Cerchiamo di risparmiare su tutto per avere soldi per le suc-......


....continua a numero 11


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