continua da 23...
come cani davanti al cancello con la bimba in braccio.
Abbiamo suonato diverse volte, ma quando aprivano il portone e ci vedevano con la bimba, chiudevano subito: noi ci aspettavamo che nel vederci con la bimba ci salutassero e ci chiedessero chi ci mandava, ma loro nemmeno un buon giorno.
Nessuno dei parenti né lui ci diedero alcuna attenzione. Ora, mentre scrivo questo libro, a distanza di tempo, credo che queste persone fossero stufe di gente come noi, inviata da nonna Vanga...
Nel frattempo il professore è uscito per fare una passeggiata con la nipotina. Vedendo che eravamo ancora lì, si mise a correre perché non voleva parlare con noi.
Correndo con la nipotina in braccio cercò di attraversare una delle strade più trafficate di Sofia senza guardarsi intorno...
Abbiamo sentito suonare furiosamente il clacson con una brusca frenata: c’è mancato poco che un automobilista distruggesse il resto della sua vita.
C'è ne siamo andati stressati: se fosse successo qualcosa, ci saremmo sentiti in colpa. Il giorno successivo lo abbiamo seguito sul suo posto di lavoro.
Ci confermò che la diagnosi era quella che si leggeva sulla carta – difetto cardiaco doppio – e che stavamo perdendo tempo.
Un bambino che aveva più di un anno e non poteva tenere la testa in posizione verticale e un professore pediatra-neurologo, che non lo vedeva...
Con molte insistenze da parte nostra e con l’aiuto di mio cugino, studente di medicina generale, “una persona pubblica”, siamo riusciti a far fare una scansione al cranio di mia figlia: volevamo capire da cosa era causato questo ritardo... ancora conservo questa immagine. Non ricevemmo niente da questo professore, uno dei luminari della neurologia in Bulgaria... potete immaginare?
Noi genitori, due ingegneri, stavamo cercando la verità sulla causa della malattia della nostra bambina: un problema....
continua a 25....
come cani davanti al cancello con la bimba in braccio.
Abbiamo suonato diverse volte, ma quando aprivano il portone e ci vedevano con la bimba, chiudevano subito: noi ci aspettavamo che nel vederci con la bimba ci salutassero e ci chiedessero chi ci mandava, ma loro nemmeno un buon giorno.
Nessuno dei parenti né lui ci diedero alcuna attenzione. Ora, mentre scrivo questo libro, a distanza di tempo, credo che queste persone fossero stufe di gente come noi, inviata da nonna Vanga...
Nel frattempo il professore è uscito per fare una passeggiata con la nipotina. Vedendo che eravamo ancora lì, si mise a correre perché non voleva parlare con noi.
Correndo con la nipotina in braccio cercò di attraversare una delle strade più trafficate di Sofia senza guardarsi intorno...
Abbiamo sentito suonare furiosamente il clacson con una brusca frenata: c’è mancato poco che un automobilista distruggesse il resto della sua vita.
C'è ne siamo andati stressati: se fosse successo qualcosa, ci saremmo sentiti in colpa. Il giorno successivo lo abbiamo seguito sul suo posto di lavoro.
Ci confermò che la diagnosi era quella che si leggeva sulla carta – difetto cardiaco doppio – e che stavamo perdendo tempo.
Un bambino che aveva più di un anno e non poteva tenere la testa in posizione verticale e un professore pediatra-neurologo, che non lo vedeva...
Con molte insistenze da parte nostra e con l’aiuto di mio cugino, studente di medicina generale, “una persona pubblica”, siamo riusciti a far fare una scansione al cranio di mia figlia: volevamo capire da cosa era causato questo ritardo... ancora conservo questa immagine. Non ricevemmo niente da questo professore, uno dei luminari della neurologia in Bulgaria... potete immaginare?
Noi genitori, due ingegneri, stavamo cercando la verità sulla causa della malattia della nostra bambina: un problema....
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